SI FA PRESTO A PARLARE DI SAUZIZZA MA CHI L'AMMAZZA IL MAIALE?
L'UCCISIONE DEL MAIALE
I preparativi del giorno prima:
a - si informano i parenti più vicini per essere aiutati, e in modo principale si richiede la presenza dell'anziano del gruppo che si impegnerà a scannà lu puorc (per questo infatti ‘ngi vol la man r’ lu muastr)
b - si affilano i coltelli ( i coltelli serviranno per togliere i peli superflui del maiale, dato che con il substrato calloso della pelle si ottiene la coria )
c - si pulisce il luogo in cui avverrà il delitto.
d - ci si rifornisce di tutto l’esenziale per l’evento!
IL GIORNO DELL'UCCISIONE
Ci si sveglia all’alba per mettere a punto delle cose molto importanti. Per prima cosa si fa un’abbondante colazione, in quanto la giornata sarà lunga e faticosa e ci si veste in modo pesante, dato che trovandosi nel pieno dell’inverno la temperatura è bassa. Dopodiché si va a l’aria ( cioè nell’aia) per preparare lu quararon, cioè si fa bollire l’acqua che poi sarà usata per versala sulla pelle del maiale per consentire una più agevole pulitura dello stesso.
Intanto i maiali cominciano a capire che tira una brutta aria, e cominciano ad innervosirsi. Il procedimento è sequenziale, cioè man mano che l'acqua si appresta a bollire, tanto più il maiale è vicino alla sua fine. Infatti non appena l'acqua comincia a fare qualche timida bollicina, il proprietario del porco entra ind' a lu quasiedd (rifugio del porco) e si appresta a chiudergli la bocca con uno spago per poi tirarlo fuori.
Questo è il momento in cui il porco ha capito tutto, non è un cretino!
E' proprio arrivata la sua fine. Nel frattempo si era preparata la tecnica dell'uccisione. ( Qui apro una parentesi in quanto le tecniche sono molteplici, c'è chi lo lega ad un palo per tenerlo fermo, chi lo appende dietro un trattore e chi usa la chiangaredd' che è la tecnica storica). Deciso di dover usare la chiangaredd' ( una piccola piattaforma a mezzo metro di altezza sul quale viene disteso il maiale ) qui interviene il gruppo; cioè almeno tre o quattro persone, ciascuno dei quali ha un determinato compito. C'i sono due persone che mantengono fermi gli arti anteriori e posteriori del porco e colui che già sta studiando il punto in cui colpire al fine di garantirgli una rapidissima morte. Inoltre ci può essere anche un cretino che si diverte a tenere la coda del maialino facendo attenzione a non sporcarsi di merda. Una volta che lu muastr ha ben svolto la sua mansione, ci si appresta a raccogliere il sangue che fuoriesce dopo il colpo al cuore ( il sangue servirà per la preparazione della crostata al sangue di porco); questa mansione spetta di solito ad una donna.
Segue poi il momento della pelatura. Il momento è catartico !! Qui tre persone svolgono lo stesso ruolo, cioè la pulizia del porco, ma è indispensabile il compito di chi versa l'acqua. Si sente dire spesso con tono di autorità: l'acqua l'aia m'na chian chian, lu pel l'adda assorbì. Hai Capit!!
Dopo aver effettuato questa operazione si appende il porco con lu uammier, cioè un'asta di legno che va inserita in entrambi i tendini degli arti posteriori del porco. A questo punto si getta un pò di alcol sulla pelle per accendere un leggero fuocherello che serve per eliminare eventuali residui di peli. Successivamente c'è chi lava la sua superfiche con sale e limone. Giunto a questo punto, si procede a squartare il porco per togliere le sue interiora che saranno poi pulite da due o tre donne. Le interiora serviranno per preparare gli insaccati e la tanto amata sauzizza.
scritto da alcuni amici di Draunett'
baciamo le mani cutturiedd
lunedì 8 ottobre 2007
la sauzizza sap’ bon, ma lu puorc puzza
Pubblicato da Peppe alle 12:25 5 commenti
Iscriviti a:
Post (Atom)